Questa illustrazione è nata per un racconto di Laura Castellani sull'obesità infantile, sulla solitudine e sulla morte vissuta da una ragazzina.
Ho riflettuto a lungo come rappresentare la ragazza obesa costretta dalla sua famiglia a fare danza. Alla fine ho deciso di disegnarla come 'paper doll'.
Per la prima volta ho sperimentato una tecnica mista: disegno e colorazione vettoriali (figura e vestiti), collage vero (gonne e pizzi) e collage digitale (sfondo carta, accessori e gioelli).
Perché la ragazzina come 'paper doll'?
1. Lei non riesce a sentirsi a proprio agio nei propri stessi panni
2. Lei ha un problema di immagine: non sa che vestiti mettersi, non sa come presentarsi agli altri, in società
3. Paper Doll: è un gioco. Gli altri si prendono gioco di lei e lei diventa l'oggetto (esattamente come una paper doll) di un gioco (crudele) tra bambini / adolescenti
4. La ragazzina si sente un oggetto del giudizio degli altri. Lei sente di non avere volontà e capacità di prendere in mano la sua propria vita -è alla mercé degli altri che la usano come una bambolina e possono decidere al suo posto chi è e che ruolo assegnarle.
Lei si sente annullata dal giudizio degli altri che la condiziona e la incasella in una definizione rigida e costrittiva.
Lei è messa in croce dal ruolo che deve rivestire suo malgrado: è un povero Cristo. Lei è crocifissa al suo proprio ruolo impostole da altri
5. Lei vestita da ballerina: è un ruolo che lei odia, perché rivela in modo dolorosamente evidente la sua inadeguatezza come "modella/ideale di bellezza". Il ruolo di ballerina che è costretta a 'rivestire' mette crudelmente 'a nudo' la sua diversità (la sua obesità)
bellissima
RispondiElimina